Con nota del 13 maggio, l’Economo della CEI, diac. Mauro Salvatore, ha segnalato “un’importante novità contenuta nella conversione in legge del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18”, c.d. Cura Italia, “dove, con un emendamento all’art. 66, sono stati aggiunti gli enti religiosi civilmente riconosciuti tra i destinatari delle erogazioni liberali in denaro e in natura, effettuate nell’anno 2020, a sostegno delle misure di contrasto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, per le quali sono riconosciuti incentivi fiscali in capo all’offerente”. L’Agenzia delle entrate ha già fornito chiarimenti applicativi con la Circolare n. 8/E del 3 aprile scorso.
Facendo seguito all’invito dell’Economo CEI, si precisa quanto segue.
INCENTIVI FISCALI SULLE LIBERALITÀ PER IL CONTRASTO DEL COVID-19
- Agevolazione = Il soggetto (persona fisica o impresa, professionista, società) che effettua una donazione a favore della Parrocchia ha diritto a uno sconto fiscale in dichiarazione dei redditi.
- La donazione = La donazione può consistere sia in erogazioni di denaro sia di beni verso un preciso scopo: utilizzo per «interventi in materia di contenimento e gestione dell'emergenza Covid-19» e «a sostegno di misure a contrasto dell'emergenza Covid-19», comprese quelle «finalizzate a misure urgenti di solidarietà alimentare».
- Lo sconto = Lo sconto fiscale di cui beneficia il soggetto donante è una “detrazione fiscale” in misura pari al 30% dell’erogazione effettuata (in denaro e/o beni), per l’importo massimo di 30 mila euro.
- Anno 2020 = L’agevolazione opera soltanto nell’anno 2020, cioè per le erogazioni effettuate nel corso del corrente anno e finalizzate a contrastare l’emergenza Covid-19. Pertanto, lo sconto fiscale è materialmente recuperato (dal soggetto donante) nel corso dell’anno 2021, quando andrà presentata la dichiarazione dei redditi (mod. 730 o mod. Redditi) relativa, appunto, all’anno 2020. Alcuni esempio:
- Se l’offerta in denaro è pari a 1.000 euro, il donante recupera in dichiarazione dei redditi 300 euro (gli sono rimborsati come “sconto” dell’Irpef da pagare).
- Se l’offerta in denaro è di 100 euro, il donante recupera in dichiarazione dei redditi 30 euro (gli sono rimborsati come “sconto” dell’Irpef da pagare).
- Se l’offerta in beni è del valore di 500 euro, il donante recupera in dichiarazione dei redditi 150 euro (gli sono rimborsati come “sconto” dell’Irpef da pagare).
- Incapienti = Attenzione! Poiché il beneficio (cioè lo sconto fiscale) viene recuperato come riduzione dell’Irpef da pagare, il donante che non ha reddito o che ha un reddito basso così da non versare alcun importo di Irpef (ad esempio perché ha figli e moglie a carico, ecc.), c.d. “incapiente”, NON recupererà alcuno sconto fiscale.
- Tracciabilità = Le liberalità in denaro non possono essere effettuate in contanti, ma devono essere “tracciate” attraverso il canale bancario o postale (carte di debito, carte credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari). L’Agenzia delle entrate (risoluzione n. 21/2020) ha precisato che, per poter per poter usufruire dell'agevolazione fiscale, è necessario che dalla ricevuta del versamento (bancario o postale ovvero con carta di credito, etc.) sia possibile individuare:
- il soggetto beneficiario dell’erogazione liberale (cioè il nome della Parrocchia);
- il carattere di liberalità del pagamento e che lo stesso sia finalizzato a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 (cosa da precisare nella causale di versamento. Ad esempio si può indicare: “Erogazione liberale finalizzata a finanziarie misure di contrasto Covid-19”).
- Ricevuta = È possibile (obbligatorio se richiesto dal donante) che la Parrocchia beneficiaria rilasci una ricevuta. In tal caso, sulla ricevuta sia indicato di ricevere una “erogazione liberale ai sensi e per gli effetti dell’art. 66 del Decreto Legge n. 18/2020 (convertito dalla Legge n. 27/2020)”.
- Contabilizzazione = Le Parrocchie devono contabilizzare le ricevute emesse e gli acquisti effettuati, al fine di dimostrare che l’utilizzo degli importi e dei beni ricevuti sia avvenuto esclusivamente per le finalità previste dalla legge (cioè per l’emergenza Covid-19).
Modello 1 — Ricevuta Parrocchia (liberalità in denaro)
In duplice copia su carta intestata della parrocchia
Ricevuta n. ___ del ___________
Il sottoscritto ..............., parroco e legale rappresentante della Parrocchia di............................, con sede nel Comune di ..............................., prov. .........., C.F.: ............…………………, iscritta nel registro delle persone giuridiche al n. ____________________ [Elenco disponibile in Curia]
DICHIARA
di ricevere quale erogazione liberale ai sensi e per gli effetti dell’art. 66 del Decreto Legge n. 18/2020 (convertito dalla Legge n. 27/2020)
[nel caso di persona fisica non imprenditore: dal sig. ........................................., cod. fisc. . ……...]
[nel caso di ente non commerciale: dal .............................., cod. fisc. ………..]
[nel caso di società: dal Sig. ……, nella sua qualità di ....... della società ............., P.IVA ………….…..]
[nel caso di persona fisica imprenditore: dal sig. ..............................................., P. IVA. ……….......]
La liberalità è stata effettuata in denaro a mezzo:
- Assegno bancario n. … della Banca …
- Bonifico bancario su ns. C/C n. … presso …
- Versamento su ns. C.C.P. n. …
Si attesta che i beni ricevuti sono destinati direttamente a interventi per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
____________ lì _________
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timbro e firma
Modello 2 — Ricevuta Parrocchia (liberalità in beni)
In duplice copia su carta intestata della parrocchia
Ricevuta n. ___ del ___________
Il sottoscritto ..............., parroco e legale rappresentante della Parrocchia di............................, con sede nel Comune di ..............................., prov. .........., C.F.: ............…………………, iscritta nel registro delle persone giuridiche al n. ____________________ [Elenco disponibile in Curia]
DICHIARA
di ricevere quale erogazione liberale ai sensi e per gli effetti dell’art. 66 del Decreto Legge n. 18/2020 (convertito dalla Legge n. 27/2020)
[nel caso di persona fisica non imprenditore: dal sig. ........................................., cod. fisc. . ……...]
[nel caso di ente non commerciale: dal .............................., cod. fisc. ………..]
[nel caso di società: dal Sig. ……, nella sua qualità di ....... della società ............., P.IVA ………….…..]
[nel caso di persona fisica imprenditore: dal sig. ..............................................., P. IVA. ……….......]
i beni di cui al documento rilasciato dal donante e allegato alla presente ricevuta, contenente la loro descrizione analitica e l’indicazione del relativo valore.
Si attesta che i beni ricevuti sono destinati direttamente a interventi per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
____________ lì _________
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timbro e firma